Che serata! Un grazie alla compagnia teatrale "Quelli del mercoledì"

Finalmente venerdì scorso, presso palazzo Scotto Niccolari ad Albenga, ho assistito allo spettacolo "Speriamo che quadri", messo in scena dalla compagnia teatrale "Quelli del mercoledì" con la regia di Silvana Ansaldo.

E' stata una serata stupenda e divertente, ma soprattutto una bella esperienza. Esatto: esperienza, e più avanti spiegherò il motivo.

Come già accennato in questo post, lo spettacolo si svolgeva in varie stanze del palazzo, che rappresentavano le sale di un museo.

In ogni sala erano presenti delle riproduzioni di opere famose, le quali venivano commentate e spiegate dagli attori che impersonavano le guide del museo ed il critico tedesco Otto Von Splughen, alternando commenti seri, con gag e battute scambiate con altri attori presenti tra il pubblico.

Nella sala dell'arte contemporanea, accanto all'Urlo di Munch, l'Invenzione collettiva di Magritte, Le demoiselles d'Avignon di Picasso e Stanza d'albergo di Hopper, erano presenti le mie sculture. Quale onore.

(continua...)

L'urlo - Munch
L'urlo - Munch
L'invenzione collettiva - Magritte
L'invenzione collettiva - Magritte
Les demoiselles d'Avignon - Picasso
Les demoiselles d'Avignon - Picasso
Stanza d'albergo - Hopper
Stanza d'albergo - Hopper

Lo spettacolo è trascorso piacevole  e divertente passando da una stanza all'altra, fino al finale, quando, l'attore che impersonava Otto Von Splughen, dopo aver commentato le opere di Picasso ed Hopper, ha abbandonato l'accento "tetesco" e fattosi serio, mi ha presentato al pubblico e mi ha chiamato accanto a lui per farmi alcune domande riguardo le mie sculture. 

Attimo di panico. La mia faccia deve aver cambiato colore, passando per tutte le tonalità di rosso fino al "rosso Ferrari". Improvvisamente mi è anche venuto caldo. Non ho fatto in tempo a tirare qualche accidente a Silvana, per aver inserito in copione questo momento, perché ero talmente emozionato, che non ci ho pensato.  Dopo aver risposto con qualche imbarazzo alle due o tre (non ricordo neanche quante) domande che mi ha rivolto son tornato a posto. Lì, mi son reso conto di due cose: della figura di m...a fatta a causa del mio impaccio, mi son sentito un po' Bridget Jones  e del motivo per cui non ho tirato gli accidenti a Silvana; perché non ce n'era motivo.

Silvana mi aveva dato l'opportunità di dire al pubblico presente in sala, chi sono, di spiegare quello che faccio e perché, ma l'ho realizzato soltanto dopo. E' troppo facile; oltre ad esporre le sculture, devo imparare ad "espormi" anche io, perché è attraverso me che posso far conoscere meglio i miei lavori. Son tornato a casa contento per la bella e divertente serata trascorsa, ma anche con la sensazione di aver trovato qualcosa di più e sicuramente alla prossima occasione al rosso Ferrari non ci arriverò.

Approfitto per fare i complimenti a tutti gli attori e li ringrazio per le belle parole nei miei confronti.

Grazie Silvana. 

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